mercoledì,Luglio 3 2024

Siccità, la Cia Calabria Sud lancia l’allarme rosso per i territori di Reggio e Vibo

La Confederazione Italiana Agricoltori: «Dopo aver ascoltato il grido di aiuto dei produttori agricoli del Sud della Calabria
chiede che si proceda ad attivare lo stato di calamità naturale cosi come è già stato fatto dalla Regione
Sicilia con numeri analoghi ai nostri»

Siccità, la Cia Calabria Sud lancia l’allarme rosso per i territori di Reggio e Vibo

«Il comparto agricolo dei territori di Reggio Calabria e Vibo Valentia sta attraversando un periodo
complicato, dovuto agli andamenti delle precipitazioni degli ultimi mesi che mostrano un trend
preoccupante,
che mette in risalto uno stress idrico del territorio senza precedenti». È quanto si legge in una nota della Confederazione Italiana Agricoltori – Provincia Calabria Sud.
«La Calabria occupa, insieme a Basilicata, Sicilia e Puglia, il primo posto della classifica delle regioni
sottoposte ad un elevato tasso di stress idrico, analizzando il rapporto tra prelievi idrici totali e
disponibilità di acqua superficiale e sotterranea. Le sorgenti Idriche sono in calo del 50% e gli invasi
sono pochi e obsoleti. È mancata negli anni un’attenzione alla loro manutenzione nonché alla
progettazione di nuovi invasi e dighe per la raccolta delle acque destinate all’agricoltura.


Gli effetti dei cambiamenti climatici stanno mettendo a dura prova il settore produttivo primario, in
particolare la fascia ionica reggina appare quella più in difficoltà. Le coltivazioni della vite di Bivongi,
Palizzi, Pellaro, la produzione bergamotticola
hanno avuto un crollo importante rispetto agli scorsi
anni mettendo in pericolo la tenuta economica e sociale del tessuto produttivo e delle aziende stesse.
Le produzioni di olio d’oliva e le orticole si sono ridimensionate in maniera trasversale sia sulla
fascia ionica che su quella tirrenica del Reggino che sui territori del Vibonese.


Di rilievo, nei territori della provincia di Vibo Valentia è la forte diminuzione delle rese delle
coltivazioni foraggere, principale fonte di sostentamento per gli animali
da allevamento, da cui
consegue una riduzione delle produzioni lattiero-casearie di alta qualità tipiche del Monto Poro.
I dati emersi dal bollettino Siccità dell’Ispra diffuso a febbraio 2024 indicano lo SPI a 12 mesi negativo in un range compreso tra -1,5 e -1,0 per tutta la Sicilia e una porzione meridionale di Calabria
Il trend, analizzando i dati scientifici, appare in costante e continuo peggioramento. Le precipitazioni
diminuiscono in maniera sensibile e gli eventi estremi aumentano in maniera esponenziale
. La
Calabria è ricca di risorse idriche, ma ne sprechiamo tantissime, non le gestiamo in modo razionale.
Servono azioni concrete per affrontare un problema che oramai è diventato strutturale per il nostro
territorio
:

  • Un piano per immagazzinare le acque e utilizzarle nel momento del bisogno, anche attraverso
    la costruzione di piccoli invasi a basso impatto ambientale.
  • Il riciclo delle acque reflue ove possibile attraverso impianti di depurazione che trattino le
    acque da poter utilizzare in agricoltura e nella gestione del verde urbano.
  • L’utilizzo della tecnologia applicata al settore primario per il risparmio delle acque e l’utilizzo
    intelligente delle stesse.
  • Il censimento di tutte le fonti e gli invasi presenti sul territorio utilizzabili in agricoltura.

Cia Calabria Sud, dopo aver ascoltato il grido di aiuto dei produttori agricoli del Sud della Calabria
chiede che si proceda ad attivare lo stato di calamità naturale cosi come è già stato fatto dalla Regione
Sicilia con numeri analoghi ai nostri,
dove lo stato di calamità è stato già dichiarato così come ha già
fatto il Governo Nazionale, affinchè le aziende possano avere un ristoro immediato, che non sia fine a
se stesso ma dia il via ad una nuova e attenta progettazione e gestione delle risorse idriche Calabresi».

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