lunedì,Luglio 1 2024

Operazione anti-inquinamento a Palmi: sequestro di scarico illecito di un resort e denuncia per il responsabile

La Polizia Locale di Palmi, diretta dal Maggiore Francesco Managò e coordinata dalla Procura della Repubblica di Palmi, ha scoperto e sequestrato uno scarico non conforme presso un resort, denunciando il legale rappresentante della struttura per reati ambientali

Operazione anti-inquinamento a Palmi: sequestro di scarico illecito di un resort e denuncia per il responsabile

Una persona denunciata e uno scarico non conforme sequestrato: questo è il bilancio di un’operazione di polizia giudiziaria in materia ambientale portata a termine dalla Polizia Locale di Palmi, diretta dal Maggiore Francesco Managò e coordinata dalla Procura della Repubblica di Palmi, diretta dal Procuratore Emanuele Crescenti. L’attività è partita grazie alla segnalazione di alcuni cittadini che, trovandosi al mare, hanno notato un fenomeno di ruscellamento di liquidi che, scorrendo lungo il costone roccioso adiacente a un resort, confluivano in mare intorbidendo l’acqua.

I preliminari accertamenti hanno permesso di verificare che la struttura in questione non aveva alcuna autorizzazione per gli scarichi e che la zona non è servita da rete fognaria. Con l’ausilio di un drone, si è proceduto a individuare i punti dello scarico e la presenza di un serbatoio sui terrazzamenti sotto la struttura ricettiva. Gli uomini della Polizia Locale, coadiuvati dai tecnici comunali e da un tecnico ambientale pilota di drone, ausiliari di Polizia Giudiziaria, hanno prontamente eseguito un’immediata e attenta attività ispettiva presso la struttura, accertando che nel resort esiste un sistema di raccolta dei reflui mediante vasche interrate, nelle quali vengono collettati la gran parte degli scarichi della struttura, inclusa la sala ricevimenti, i relativi servizi igienici e i locali accessori. I reflui lì stoccati e trattati avrebbero dovuto essere periodicamente prelevati mediante autospurgo e conferiti a un impianto di depurazione.

Dai rilievi tecnici e investigativi eseguiti sul posto, si è proceduto a ricostruire il percorso dei reflui dalle vasche fino ai sottostanti terrazzamenti, dove è allocata una vasca in PVC dalla quale si diramano una serie di tubazioni provenienti dal piazzale sovrastante e, in queste tubazioni, una serie di manichette atte ad aprire e chiudere i flussi. Gli ausiliari di Polizia Giudiziaria hanno eseguito una serie di verifiche grazie alle quali hanno accertato che attraverso alcune manovre manuali era possibile scaricare direttamente i reflui fognari stoccati nella vasca sul suolo e, precisamente, sul costone roccioso e quindi sul sottosuolo fino a raggiungere il mare. Manovrando infatti con le manichette, immediatamente si è avvertito il rumore del flusso nelle tubazioni e nella vasca in PVC, un odore intenso di reflui fognari e si è notato un ruscellamento sul versante. I reflui venivano così sversati sul suolo, finendo in mare e creando un evidente intorbidimento delle acque costiere, che diventavano schiumose.

Alla luce delle indagini eseguite, considerato che quel sistema di scarico era privo di autorizzazione e che l’area interessata dallo sversamento è sottoposta a uno stringente regime di vincoli ambientali e paesaggistici, configurando in tal senso l’illecito penale sanzionato dal Testo Unico sull’Ambiente, il sistema di scarico è stato sottoposto a sequestro preventivo d’urgenza apponendovi i sigilli e il legale rappresentante della società deferito all’Autorità Giudiziaria. Le attività di controllo della Polizia Locale continueranno senza sosta al fine di tutelare al meglio l’ambiente e l’ecosistema della nostra meravigliosa costa.

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