martedì,Luglio 2 2024

Reggio, inaugurata la prima centrale operativa territoriale per migliorare le dimissioni protette e orientare i pazienti in uscita dal Gom – VIDEO

Finanziata con il Pnrr avrà una funzione di coordinamento e di raccordo tra il Grande ospedale metropolitano e i servizi territoriali. Presto apriranno anche a Bagnara, Palizzi, Taurianova, Locri e Cardeto

Reggio, inaugurata la prima centrale operativa territoriale per migliorare le dimissioni protette e orientare i pazienti in uscita dal Gom – VIDEO

Inaugurata, questa mattina in alcuni locali del polo sanitario nord dell’Asp di Reggio Calabria, la prima Centrale operativa territoriale (Cot) che collegherà il Gom ospedale con i servizi territoriali, efficientando le procedure delle dimissioni protette. Finanziata con in fondi del Pnrr è una delle sei che da qui ai prossimi mesi saranno aperte sul territorio provinciale. Seguiranno, infatti quelle di Bagnara, Palizzi, Taurianova, Locri e Cardeto. Dopo quella di Crotone, questa di Reggio è la seconda apertura a livello regionale. La programmazione nazionale prevede aperture in tutte le province calabresi.

Nei primi mesi sarà attiva sei giorni e solo di mattina. A regime sarà invece attiva a tempo pieno e 7 giorni su 7. Lo staff è composto dalle infermiere Rosamaria Sorrenti, Patrizia Longo e Katia Violi e dall’infermiere, con il ruolo di coordinatore, Domenico Caridi.

All’inaugurazione presenti la direttrice generale dell’Asp di Reggio, Lucia Di Furia, il commissario straordinario di Azienda Zero e del Gom, rispettivamente Gandolfo Miserendino e Gianluigi Scaffidi, Luciano Squillaci, Pasquale Neri e Piero Siclari in rappresentanza degli Enti del terzo Settore e Rubens Curia, portavoce regionale Comunità Competente.

La cot è inserita nella futura Casa della Comunità prevista nello stesso stabile di via Willermin.

Dimissioni protette e assistenza nel percorso fuori dal Gom

«La Centrale operativa territoriale – ha spiegato la direttrice generale dell’Asp reggina, Lucia Di Furia – collegherà gli ospedali con i servizi territoriali, migliorando le procedure relative alle dimissioni protette dei soggetti fragili, individuando il percorso di assistenza più adatto a ciascun paziente e orientando il loro rientro a domicilio o in altre sedi assistenziali territoriali.

Non sarà più necessario che il paziente trovi soluzioni in modo autonomo, sarà direttamente il personale ospedaliero a chiamare la cot per la presa in carico. Per esempio un paziente in uscita dal reparto di Ortopedia a seguito di una frattura del femore avrà la possibilità di organizzare una pre dimissione, contattando la cot tramite medico o caposala. Sarà la nostra Cot, gestita integralmente da personale infermieristico appositamente formato, ad attivare tutte le procedure.

Iniziamo con le pre dimissioni e le dimissioni protette. Gradualmente, in futuro, estenderemo anche al resto della cittadinanza che, comunque, ha sempre come riferimento il medico di medicina generale per esempio per richiedere l’assistenza domiciliare. Il nostro obiettivo resta quello di offrire un servizio alla cittadinanza. Iniziamo con la cot a Reggio Calabria per avviare subito la collaborazione con il Gom che registra il maggior numero dei ricoveri dei pazienti residenti nella Città di Reggio Calabria. Appena i lavori saranno ultimati, apriremo anche a Bagnara, Palizzi, Taurianova, Locri e Cardeto.». Così la direttrice generale dell’Asp reggina, Lucia Di Furia.

Programmazione nazionale con fondi del Pnrr


«L’azione delle Cot è funzionale a coordinare e ad accelerare una serie di processi al fine di conseguire una buona organizzazione sanitaria sul territorio. Le Cot rientrano nel progetto nazionale finanziato da fondi del Pnrr e sono al centro di una programmazione che punta a risolvere e superare criticità presenti. Tra queste quelle di coordinamento che saranno affidate a questo snodo fondamentale. Benefici vi saranno per i cittadini e per gli operatori sanitari». Così il commissario straordinario di Azienda Zero, Gandolfo Miserendino.

Intermediazione tra ospedale e territorio

«Funzione essenziale di questa centrale è l’intermediazione tra ospedale e territorio. Se un paziente deve uscire dal reparto di Ortopedia, per esempio, e ancora non è pronto per tornare a casa e necessita di ulteriori cure non erogabili dall’ospedale che tratta le acuzie, sarà la centrale a preoccuparsene. Il paziente sarà guidato nelle cosiddette dimissioni protette. Una funzione di raccordo e una presa in carico che certamente alleggeriranno i familiari, assicurando al paziente un servizio sanitario più completo». Così il commissario straordinario del Grande Ospedale Metropolitano reggino, Gianluigi Scaffidi.

«Le cot devono essere composte da tre a cinque infermieri. L’infermiere è, dunque, la figura professionale che si pone come centrale in questo percorso di presa in carico del paziente e di orientamento, in questa prima fase di operatività, del paziente da dimettere ma che necessiti di prestazioni non erogabili in ospedale. Un percorso che fino ad oggi intraprendeva il parente. Questa prima centrale a Reggio si compone di 4 infermieri ed è costata 250mila euro di fondi del Pnrr». Così Rubens Curia, portavoce regionale di Comunità competente.

Articoli correlati

top