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San Paolo e il miracolo della fiamma ardente a Reggio rivivranno nel complesso monumentale di Pentimele

Oggi, insieme all'altro martire Pietro, la solennità del santo che dalla città dello Stretto nel 61 d.C. iniziò l’opera di Evangelizzazione cristiana in Calabria

San Paolo e il miracolo della fiamma ardente a Reggio rivivranno nel complesso monumentale di Pentimele

«Sono in dirittura d’arrivo sulla collina di Pentimele i lavori del complesso monumentale che con la statua di San Paolo e la stele a rocchi sovrapposti che rievoca il “miracolo della fiamma ardente”, l’approdo di Paolo di Tarso nella rada Giunchi di Reggio Calabria. La raffigurazione bronzea dell’apostolo Paolo e la stele, ideate dallo scultore Michele di Raco, sono state posizionate su di un imponente basamento nell’area, impreziosita anche da una nuova illuminazione, individuata già ai tempi del Senatore Giuseppe Reale, uno degli affacci più suggestivi dell’area collinare, a picco sullo Stretto».

È quanto ha comunicato l’amministrazione comunale di Reggio Calabria nelle scorse settimane nell’occasione di comunicare l’ultimazione dei muri di contenimento della sede stradale di accesso ai fortini con pietrame a secco.

La prima pietra nel 1961 sul punto più alto

La storia di questo complesso in memoria di San Paolo, patrono della chiesa di Reggio Calabria la cui solennità si festeggia oggi unitamente all’altro martire Pietro, parte dal 1961. Ricorreva il XIX anniversario del centenario dello sbarco di San Paolo a Reggio avvenuto il 21 maggio del 61 d.C.. Su iniziativa dell’allora monsignore Giovanni Ferro, il Cardinale Bea pose la prima pietra sul punto più alto della collina di Pentimele, punto dal quale la fiamma avrebbe dovuto brillare come un faro luminoso sulla Città e sullo Stretto.

Quel sogno è prossimo a essere realizzato. «La Colonna dedicata a San Paolo del Pentimele cresce. Altri 6 rocchi e raggiungerà l’altezza di 20 metri. Grande contributo all’avanzamento dell’assessore Franco Costantino. Un tributo doveroso alla storia della cristianizzazione dell’Europa. La prima predicazione nel Continente fu quella di Reggio nel 61 d.C.», ha dichiarato Giuseppe Bova, dell’associazione Colonna di San Paolo e presidente del circolo culturale Reghium Julii.

La storia del complesso monumentale

«Sul luogo dove fu posta solennemente la prima pietra furono chiamati a proporre la loro opera tre scultori, due calabresi ed un fiorentino: Monteleone, Guerrisi e Berti. A causa di complesse vicende il monumento non fu realizzato.

Nel tempo il progetto fu ripreso ma il sito sul quale era stata posta la prima pietra nel 1961, invaso da installazioni di varia natura, non era più disponibile. La collocazione fu, dunque, spostata più a valle in una vecchia postazione militare tra una folta pineta posta su di un costone che affaccia sul mare dello Stretto, alle cui falde si estende la Città (…).Il plinto di base della Colonna sarà in grado di sostenere il peso dei dieci rocchi in marmo bianco di Carrara di metri due di diametro per metri due di altezza cadauno, che saranno sovrapposti fino a raggiungere l’altezza massima di venti metri». È quanto si legge sul sito dell’associazione Colonna di San Paolo.

San Paolo di Tarso e Stefano da Nicea

A San Paolo si deve, infatti, l’opera di Evangelizzazione cristiana in Calabria che ebbe come cuore pulsante Reggio. Fu proprio nel viaggio verso Roma che fece tappa a Siracusa, Reggio (21 maggio 61 d.C.) e a Pozzuoli. Fu a Reggio che Stefano da Nicea, venuto al suo seguito, assunse la guida dei cristiani, divenendo il primo vescovo della Chiesa reggina, oggi venerato come Santo. Perciò San Paolo è considerato fondatore della Chiesa reggina e padre nella fede dei cristiani di Calabria. Fu Giovanni Paolo II a proclamarlo Patrono principale dell’Arcidiocesi di Reggio Calabria.

Reggio “giuliense” e l’annuncio della Parola di Dio

San Paolo è raffigurato su una delle due sculture site sul sagrato della cattedrale del Duomo di Reggio, opere dallo scultore polistenese Francesco Jerace nel 1928 ed erette nel 1934.

Reca la dediche a “A Paolo di Tarso, servo di Dio che per la prima volta annunciò Cristo ai Reggini Giuliensi”. Accanto anche quella raffigurante il primo vescovo di Reggio, Santo Stefano da Nicea. Per lui la dedica è, infatti, “A Stefano di Nicea, servo di Dio, primo Vescovo dei Reggini Giuliensi”.

Il Duomo (con le statue di San Paolo e Santo Stefano da Nicea all’ingresso e il rudere della colonna bruciata), il museo diocesano Monsignor Aurelio Sorrentino, il santuario di San Paolo alla Rotonda, il lungomare di Reggio Calabria dalla Rada dei Giunchi all’Area del tempietto Ex Molo di Porto Salvo. Ecco i luoghi legati alla storia di Paolo di Tarso e che sono al centro di un itinerario turistico-religioso.

Poi ancora il monumento a San Paolo su viale Zerbi; palazzo Corrado Alvaro (sala consiliare, Mosaico del Miracolo di San Paolo a Reggio); la chiesa dei Pipi ubicata nell’acropoli reggina e originaria chiesa di San Paolo e il museo della Fondazione San Paolo, adesso presso palazzo della Cultura Crupi.

Infine la chiesa ortodossa di San Paolo dei Greci, il complesso monumentale dedicato a San Paolo sulla collina di Pentimele (adesso in fase di completamento), il seminario Arcivescovile Pio XI, cappella Maggiore San Paolo, il MArRC Museo Archeologico di Reggio Calabria per conoscere la Rhegium del 61 d. C., la via Giudecca e la chiesa Evangelica Battista Internazionale, la chiesa degli Ottimati.

Il prodigio della fiamma ardente di Fede

La fermata di Paolo di Tarso a Reggio lascia in eredità anche il miracolo della Colonna.
Si narra infatti che Paolo sbarcato a Reggio, giunse al Tempio di Artemide, sul promontorio Artemisio (nella zona oggi denominata punta Calamizzi) dove la gente si era radunata per festeggiare la dea Diana. Lì San Paolo fu accordato di annunciare la Parola di Dio fino a che fosse durata la fiamma di accesa su una colonna. Qui i presenti furono testimoni di una prodigiosa durata della fiamma che iniziò a bruciare la colonna senza spegnersi. Il prezioso resto di quella colonna è conservato all’interno della cattedrale del Duomo di Reggio.  

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